Se è vero come è vero che la tradizione norcina e la produzione del Prosciutto hanno scandito la Storia di una terra ricca di Santi, fatta di gente umile e profondamente legata al territorio, è bene che le attuali generazioni conoscano le usanze dei propri avi, perché non vadano del tutto perse e perché si comprenda, quando si parla di Prosciutto di Norcia IGP, che tipo di radici vanta tale prodotto.
Canto a presciutto
Bello di color fiore di mogo
S’è rallegrato tutto il vicinato (bis)
Ch’è nato ‘n fijo maschio in questo luogo (bis)
Ora ci possiamo rallegrare
Ch’è nato ‘n fijo maschio cantatore
Il Prosciutto Questo uno dei testi tipici degli stornelli che, prima ancora del Novecento, si era soliti cantare per festeggiare l’arrivo di un figlio maschio in Valnerina. Fuori della porta di casa, sul marciapiede o sull’aia, veniva allestito un tavolo con una tovaglia appena lavata, boccali di vino, filoni di pane appena sfornato e il prosciutto del maiale domestico tenuto da parte per l’occasione. Talvolta al banchetto comparivano anche delle ciambelle ma l’essenziale era la coscia di suino stagionata che mancava nel caso in cui il nuovo erede apparteneva al gentil sesso.
La spalletta Per la nascita di una figlia femmina, la festa era infatti a base di spalletta e il suonatore d’organetto finiva per cantare:
‘…tra qualche anno voglio ritornare
e a fijo maschio io voglio cantare (bis)
e lo presciuttu ce dovete dare’.
Campagna ‘Valnerina, pillole di tradizione’
(Fabiola Chàvez Hualpa, Le donne nel mondo rurale della Valnerina, Terni, tipolitografia Federici, 2012)
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