Il prosciutto: dalle radici latine alla tradizione artigianale di Norcia

By 20 Agosto 2025News

Il prosciutto è un simbolo della gastronomia italiana con una storia che affonda le sue radici nell’antichità più remota. Già nell’antica Roma, intorno al 160 a.C., Catone il Censore descriveva nel De Agri Cultura la pratica della conservazione delle cosce di maiale tramite essiccazione e salatura, un procedimento sorprendentemente simile a quello che ancora oggi caratterizza la produzione del prosciutto. Anche il termine stesso “prosciutto” richiama questa antica tecnica, derivando dal latino pro exsuctus, ossia “prosciugato”, un chiaro richiamo all’effetto del sale e dell’aria sulla carne durante la stagionatura.

Parallelamente, questa millenaria tradizione si è profondamente radicata nel territorio dell’Umbria, in particolare nell’alta Valnerina, dove sin dal XIII secolo si sviluppò una cultura artigianale della lavorazione della carne suina, strettamente legata alla figura del norcino. Questa maestria, tramandata di generazione in generazione e legata anche alla scuola chirurgica di Preci, ha permesso di trasformare una pratica spontanea in un vero e proprio mestiere e una tradizione riconosciuta, dando origine al Prosciutto di Norcia IGP, emblema della qualità e dell’artigianalità locale.

In sintesi, il prosciutto rappresenta un ponte tra la sapienza antica romana e le tradizioni territoriali italiane, dove la tecnica, la cultura e la passione per la qualità si incontrano per raccontare una storia di gusto e identità che dura da millenni.

Iniziativa finanziata dal Complemento di sviluppo rurale per l’Umbria 2023-2027 – intervento SRG10.