Sindaco di Preci e presidente del Consorzio di Tutela del Prosciutto di Norcia IGP, nel tempo libero si diletta a fare l’affettatore e pure l’assaggiatore; per l’arte della degustazione sta persino seguendo un corso dedicato. Si tratta di Pietro Bellini, il numero uno del progetto di rilancio di un prodotto inimitabile che da sempre rappresenta un motore fondamentale per l’economia di un territorio che paga ancora il prezzo del sisma. Non vuole prendersi però tutto il merito; a Roma, a casa Eataly, Bellini condivide il successo ottenuto dal prosciutto sul mercato nazionale, con i norcini, quelli che hanno ereditato il mestiere dai propri avi e con le aziende di oggi, i soci del consorzio «perché mi hanno sopportato e supportato. Grazie a loro – ha detto – e a tutti i coloro che si stanno spendendo a vario titolo per la promozione di questo straordinario prodotto. Vogliamo crescere – ha dichiarato – ma diciamo no ai grandi numeri a tutti i costi; la qualità è un fattore imprescindibile».
Il prosciutto di Norcia a Roma perché «Il viaggio è cominciato a Milano lo scorso novembre e sul tracciato di un Freccia rossa oggi passa per la Capitale – ha detto Andrea Sisti, amministratore unico della Landscape & Food Lab –. ‘La Strada del Prosciutto’ è un progetto pensato anche per toccare diversi luoghi tra i più belli d’Italia perché il messaggio che vogliamo far passare è che un prodotto così buono proviene da una terra straordinaria e assaggiare una fetta di questo prosciutto deve suscitare la voglia di visitare quella fetta d’Umbria da cui proviene per essere appagati due volte, ora nel gusto ora nella vista. Prossima tappa in programma Napoli – ha annunciato – e andremo al Mann, al museo d’archeologia per scoprire le connessioni tra la Storia e i prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia».
Mipaaft «Straordinaria trovata quella di puntare sul tema del ‘viaggio’ – ha detto la sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Alessandra Pesce – per presentare il Prosciutto di Norcia. C’è grande attenzione alle denominazioni di origine. Ci sono tanti strumenti che il Governo mette a disposizione quindi sfruttateli al meglio, sia quelli per tutelare chi si attiene alle regole (con misure verso chi invece trasgredisce) sia per promuovere i prodotti d’eccellenza. Annuncio qui oggi la vittoria del made in Italy all’Onu. Rischiavamo una penalizzazione della nostra economia con tasse sui prodotti della dieta mediterranea invece sono state bocciate le raccomandazioni lesive dei prodotti italiani. Fare sistema e lavorare in modo leale è l’augurio del Governo e la direzione verso la quale si lavora».
Terremoto A moderare l’evento di Roma, Sandro Capitani della Rai, conduttore di ‘Coltivando il futuro’. Il giornalista ha riacceso i riflettori sul terremoto: «È importante continuare a parlare di quelle terre che ancora scontano le conseguenze del sisma, fondamentale dare voce al coraggio di quelle popolazioni». Un ottimo assist per Nicola Alemanno sindaco di Norcia: «Quella di oggi è una giornata particolare e importante in un contesto di assoluto rilievo del panorama nazionale nel settore del food. Grazie a tutte le imprese che producono il prosciutto perché oggi siamo qui a celebrarlo ma pensiamo un attimo al 2016, torniamo indietro e ripercorriamo le sensazioni provate quando gli eventi sismici hanno sorpreso la nostra terra lasciandoci con la paura di una deantropizzazione del territorio. Siamo ripartiti da due pilastri: la scuola e il lavoro; per quest’ultimo – ha spiegato – il Consorzio ha consentito che nessun prosciuttificio si fermasse, neppure chi aveva perso tutto. La scelta più difficile era rimanere. Lo hanno fatto tutti e io gli sono grato. A due anni dalla spinta emotiva di allora, serve oggi un nuovo sforzo per la ricostruzione; la normativa è severa, fatichiamo. Serve il coraggio di progettare».
Il prosciutto di Norcia IGP Per il territorio e l’economia, è emerso, il Consorzio può fare tantissimo. L’evento di Roma ha rappresentato l’occasione per celebrare la maturità del Prosciutto di Norcia IGP. A seguirne la crescita, sin dalla prima marchiatura, il Parco tecnologico agro-alimentare 3A, ovvero l’ente che vigila sul prodotto in ogni fase della lavorazione. Come ha spiegato Massimiliano Brilli, presente a Roma assieme agli agronomi Federico Mariotti e Andrea Catalini «l’Ente ha sede a Pantalla, è una società partecipata della Regione Umbria e conta altri soci tra cui l’Università degli studi di Perugia e la Scuola di Agraria di Todi». In un grafico l’amministratore unico del Parco 3A Brilli ha mostrato come la crescita dei prosciutti marchiati sia avvenuta «in modo graduale e sostenibile. Complimenti – ha detto – per aver ottemperato agli obblighi del disciplinare che il Consorzio si è dato in modo diligente e convinto». La filiera produttiva dell’IGP del prosciutto di Norcia annovera: 150 allevamenti, 20 macelli, tre laboratori di sezionamento, 10 prosciuttifici e 9 affettatori confezionatori.
Relatori Presente Andrea Russo dell’Onas, Organizzazione nazionale assaggiatori salumi che tramite un accordo col Consorzio di Tutela, valuterà da qui ai prossimi mesi il Prosciutto di Norcia: a dicembre la scheda con la caratterizzazione del prodotto dagli aspetti visivi a quelli olfattivi e gustativi, la struttura e l’equilibrio. Tra i relatori Marcella Cipriani, vicepresidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali che ha detto: «È un processo intelligente di recupero quello che passa per la promozione di prodotti tipici. L’identità territoriale è insita nelle comunità e se così non fosse l’Umbria colpita dal sisma si sarebbe svuotata». Intervenuto Alessandro Di Giovanni dell’Accademia Italiana di cucina, istituzione culturale della Repubblica Italiana fondata nel 1953 con l’obiettivo di tutelare la tradizione della culinaria italiana, sul territorio nazionale e all’estero. Quello che cerca di fare ogni giorno all’interno della sua cucina il cuoco Alviero Bigi, presidente dell’Associazione cuochi Umbri Perugia-Terni: «Ho 80 anni di vita e 90 di lavoro».
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale misura 321, “l’Europa investe per le zone rurali”